È quanto mai attuale la riflessione sulla Ricchezza del giornalista Giuseppe Frangi, direttore del mensile «Vita», contenuta nel volumetto di “In dialogo” (pp. 56 – € 7,00, nella collana “Agape+ Parole per capire ascoltare capirsi”) appena arrivato in libreria.
Come è possibile coniugare l’appello evangelico alla “povertà”, con l’accumulo e il possesso di beni? Esiste una “ricchezza buona” che sia possibile condividere con tutti? Domande inquietanti, che l’Autore si pone, dopo la suggestiva presentazione dell’icona biblica della moltiplicazione dei pani, curata da don Luigi Galli Stampino.
«Non è la ricchezza il problema – spiega Frangi – ma il modo con cui la persona che la possiede vive il rapporto con i propri beni. Se ne è libera o invece ne dipende e ne diviene ostaggio. Il buon uso della ricchezza può alla fine essere un miraggio apparente, se al fondo non c’è una radicale libertà, una capacità di distacco, in nome di un bene che è più grande.»
«È chiaro – gli fa eco don Galli – che povertà e condivisione non possono nascere dal pauperismo, né da una visione negativa di tutte le cose belle e buone create da Dio, ma esse nascono dalla vita del cristiano che è tutta eucaristica.»