Quarta settimana di Quaresima (3)

L'incanto di un Rabbi che vede gli occhi spenti

29 Marzo 2025

Isole di purissima luce

Le domeniche di Quaresima nel rito ambrosiano si accendono a un nome: dopo quella della Samaritana, dopo quella di Abramo, la domenica del cieco. Di uno che era cieco dalla nascita. E anche questo è un brano di un fascino particolare. E vorrei iniziare da un’osservazione sul numero dei versetti. “Un dettaglio”: potrebbe giustamente dire qualcuno. Ma anche i dettagli a volte, o spesso, parlano. Ebbene penso che a molti di voi non sia sfuggito questo dettaglio: lungo, il racconto, ma il gioiello si racchiude, vive, in pochi versetti. Vorrei dire, come un’isola purissima, di luce, in un mare inquieto, e non solo inquieto, un’isola di una bellezza straordinaria, commovente. E tu l’hai vista nel racconto, se sei in cerca di bellezza: poche righe in un frastuono di parole che tengono quasi tutto il brano. Un’isola. No forse due, due piccole isole dove vivono Gesù e il cieco. Loro due. La prima sta all’inizio: «Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita… sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe” – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva».

Tutto qui? Sì la bellezza di un Rabbi, che non incanta per le parole, incanta perché lui vede, vede gli occhi spenti, morti, di un cieco, Vede il buio di quegli occhi. E a me piace pensare che in lui non si fossero scolorite immagini lontane, lontane che più lontane non si può, quando nell’in principio suo Padre disse: «Sia la luce», e la luce fu, quando suo Padre – usiamo immagini – impastò fango e il fango, al suo soffio, prese vita, divenne un essere vivente. Gesù passando vide, vide gli occhi senza luce, una vita che senza luce non era vita: vide il cieco. Non gli era arrivata una implorazione, forse anche perché a un certo punto non ci speri più, ti rassegni a mendicare. Lo vide, fece fango come il Dio della creazione. Il cieco sentì le sue mani, s’incantò a come modellava il fango sugli occhi. Un uomo, per lui, che fa tacere chiacchiere vane, uno che si accorge di te, uno che ha tepore di mani. Sì, di uno così, poteva fidarsi: andare alla piscina, lavarsi gli occhi, qualcosa sarebbe accaduto. Tornò che ci vedeva. Non lo trovò. Ora che poteva legare le voci a dei volti, gli era rimasta per ora solo la sua voce, quel timbro della voce. Alla fine però di quella giornata, dopo un lungo intermezzo, fu congiungimento di voce e di viso, quella voce aveva un viso, la voce che l’aveva come accarezzato, ecco, aveva un viso. Piccola isola di bellezza, ora l’incontro è a occhi aperti. Era appena stato cacciato dal tempio: «E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?”. Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. Ed egli disse: “Credo, Signore!”».

Angelo Casati

(Tratto da: A. Casati, Storie di donne e di profumi, Centro Ambrosiano)

Libro collegato

Bolognesi Elena
Centro Ambrosiano

Original price was: € 17,00.Current price is: € 16,15.

Con lo stile della Lectio divina, il libro offre un ricco cammino di riflessione per il tempo della Quaresima e della Pasqua. Le omelie intense di don Casati fanno riflettere sull’uomo e sul tempo presente, con una capacità sorprendente di evitare i luoghi comuni e innalzare lo sguardo al vero senso della vita e della rivelazione pasquale. Preziose pagine utili alla preghiera e alla meditazione personale – di laici e preti – che attingono sempre alla ricchezza e alle provocazioni del testo biblico e dei Vangeli. Ed io a chiedermi se anche oggi Gesù, il Vivente, non debba essere raccontato per voce di donne, con il loro profumo, con una porta che si apre quando fuori è ancora buio ed è luna piena nel silenzio del cielo.
Aggiungi al carrello

La nostra newsletter

Rimani sempre aggiornato non perderti le nostre ultime novità e promozioni speciali!