Martedì santo (2)

Geografia biblica: il Tempio di Gerusalemme

15 Aprile 2025

Il Tempio Erodiano (Secondo Tempio)

Quando negli scritti del Nuovo Testamento si parla del Tempio, ci si riferisce al Tempio Erodiano che è la costruzione fatta a cavallo del I secolo. Nel tempio si distinguono tre parti principali:

1. Il Cortile dei Gentili, dove era lecito entrare anche ai pagani. Il suo perimetro quadrangolare coincideva in gran parte con l’attuale recinto musulmano. Era circondato da portici, di cui quello orientale era chiamato Portico di Salomone. L’angolo sud-est di questo portico, che dominava la Valle del Cedron da uno strapiombo di oltre 90 m, era probabilmente il Pinnacolo di cui si parla nei vangeli (Mt 4,5; Lc 4,9). All’angolo nord-ovest sorgeva la Fortezza Antonia, dove un presidio militare sorvegliava i movimenti della folla nel Tempio.

2. Il Tempio propriamente detto, contenente due cortili e il Santuario. Il Tempio era una vera fortezza, posta su un basamento rialzato rispetto all’area circostante e formato essenzialmente da un muro poderoso, alto circa 20 m, oltre il rialzo, che circondava un’area rettangolare divisa in due cortili fiancheggiati da porticati e stanze per i vari servizi: l’Atrio delle donne nella parte est, l’Atrio degli Israeliti con quello dei sacerdoti a ovest. Nel mezzo dell’Atrio dei Sacerdoti sorgeva l’Altare degli olocausti, una costruzione quadrata di m 16 per lato, alta 7 m. Davanti all’altare (verso ovest) si elevava la facciata del Santuario. Tra l’altare e il santuario (verso sud) vi era la Conca per le abluzioni, mentre dall’altra parte (verso nord) vi erano le installazioni necessarie per preparare la carne degli animali da sacrificare.

3 – Il Santuario era una costruzione lunga 50 m e alta pure 50 m, mentre la larghezza era di 50 m per il vestibolo e dopo questo si restringeva a 30 m di larghezza. Il Santuario si innalzava di molto al di sopra della muraglia esterna ed era visibile da ogni parte, splendente di marmo bianco e di ornamenti d’oro. Analogamente al Santuario di Salomone, esso si divideva in tre parti. Il Vestibolo, con una gradinata davanti e un ampio portale senza battenti; il Santo conteneva il candelabro d’oro a sette bracci e la mensa d’oro per i pani della Presenza; in mezzo, davanti al velo del Santo dei Santi, il piccolo altare d’oro dove si bruciava l’incenso. Dal Vestibolo si entrava nel Santo mediante una porta altissima a quattro battenti, difesa da un velo prezioso. Un altro velo, probabilmente doppio, separava il Santo dal Santo dei Santi, completamente oscuro e vuoto (l’Arca dell’Alleanza non esisteva più). Vi entrava solo il Sommo Sacerdote, una volta all’anno, nel giorno dell’Espiazione; invece nel Santo entravano ogni giorno i sacerdoti sorteggiati per bruciare l’incenso e mantenere accese le lampade del candelabro.

Nel 70 d.C., i Romani, a seguito della prima insurrezione scoppiata nel 66, occuparono Gerusalemme e la incendiarono. L’imperatore Tito a mala pena riuscì a salvare dalla distruzione qualche oggetto come il candelabro a sette braccia, la tavola dei pani della Presenza e le trombe sacre. Il Tempio fu incendiato e raso al suolo; il sacrificio venne interrotto per sempre.

(Tratto da: Guida biblica e turistica della Terra Santa, IPL)

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