Capire e ascoltare l’Europa con Gianni Borsa

Presentazione del volume alla Libreria Nuova Terra di Legnano

20 Febbraio 2019

La libreria Nuova Terra di via Giolitti a Legnano era affollatissima la sera di martedì 19 febbraio. E in questo senso l’incontro è stato molto utile, con le sue “Parole per capire, ascoltare, capirsi”. Gianni Borsa, da anni corrispondente da Bruxelles e Strasburgo, ha sottolineato proprio la necessità di capire bene cosa sia oggi l’Europa, e di conoscerne istituzioni e regole, ma soprattutto da dove nasce e dove sta andando l’Unione Europea, ricercandone le radici grazie “al contributo prezioso di don Isacco Pagani e alla sua introduzione biblica”.

Il sacerdote, che insegna Teologia al Seminario di Venegono, ha usato la parabola della casa costruita sulla roccia dal Vangelo di Luca, per evidenziare come “se si vuole costruire un edificio solido bisogna scavare dalle fondamenta, fino a trovare la roccia, dunque radicarsi nella terra, ma nello stesso tempo occorre volgere lo sguardo in alto, per immaginare e disegnare, progettare e dare forza a quel che si intende erigere”.

Dal canto suo, Giorgio Vecchio, docente di storia contemporanea all’Università di Parma, ha offerto una panoramica su quel che è stato il “sogno europeo” a partire dai primi passi negli anni Cinquanta in un continente devastato dalla guerra, ai giorni nostri “con una serie di alti e bassi, spinte e fermate nell’avviare un cammino comune, inizialmente sostenuto dagli Stati Uniti in funzione antisovietica e oggi osteggiato dagli stessi per motivi commerciali”.

Grazie alle domande del pubblico, è stato poi toccato un tema altrettanto importante, ovvero cosa significhi, nella pratica, essere europei e avere regole comuni. Alla domanda di un insegnante, che temeva fosse solo l’Erasmus a rappresentare concretamente questi valori, Gianni Borsa ha elencato una serie di cose che (come ha detto anche Giorgia, dal pubblico) “ci sembrano tanto normali da non renderci nemmeno conto di quanto siano importanti” e insieme a Giorgio Vecchio, ha fatto qualche esempio, come il trattato di Schengen, la moneta unica, la lotta all’antiterrorismo, l’abbattimento delle “frontiere telefoniche” con l’eliminazione del roaming.

Don Antonio Giovannini ha ricordato come già il cardinal Martini, e prima ancora Paolo VI, abbiano dato contributi non da poco proprio a una convivenza pacifica che tragga linfa dalle comuni radici cristiane del continente in cui viviamo.

Come rilanciare il sogno europeista e i suoi indubbi vantaggi. Europa. Serve un nuovo inizio

Recensione sul sito Ac Ambrosiana

Speciale Europa dal portale Chiesa di Milano

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